Ciao! Questa è Wannabe, la newsletter mensile che ti accompagna alla scoperta della relazione sentimentalmente complicata tra il settore culturale e il digitale.
Aspiriamo a scovare nel web fortunati casi di happy ending, best practice, epic fail e tutto quello che potrebbe potenzialmente essere, ma che ancora non c’è… appunto: Wannabe.
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Il miglior visitatore è quello che diventa amico del museo, direbbero alcunə. Amate, odiate, incomprese, super vantaggiose, le membership sono uno strumento spesso sottovalutato. Ci sono istituzioni che ne hanno fatto un uso intelligentissimo e altre che, per mille motivi, hanno preferito evitarle. C’è chi le ha comprate e mai usate (tipo abbonamento in palestra - ti capiamo) e chi ne è un accumulatore seriale. Noi, che sentiamo l’ansia natalizia già dal primo settembre, le usiamo spesso come regalo jolly da mettere sotto l’albero.
Pur esistendo numerose le esperienze di card museali in Italia, legate sia a singole istituzioni che a reti, non ci risultano studi sui pubblici possessori di abbonamenti e sui loro comportamenti (se ne conosci alcuni, segnalaceli 😉). Sappiamo che la differenza nell’utilizzo di queste forme di fidelizzazione tra l'Italia e l’estero è quasi abissale, come d’altronde lo è la concezione stessa di museo. Sono ancora poche, infatti, le realtà italiane che via membership, oltre agli ingressi gratuiti e agli sconti al bookshop, mettono a disposizione un’esperienza, sia on line che on site, diversificata e coinvolgente.
Nonostante questo, alcune nostrane sono parecchio belle. Questo numero di Wannabe è dedicato a loro: le membership.
Membership deliziosette ne abbiamo?!
DISCLAIMER: nessun museo ci ha pagate, sadly ;)
Come nelle migliori tradizioni, non potendo citare tutte le membership per non incorrere nell’ira dellə nostrə affezionatissimə lettorə, che sappiamo apprezzare l’essenzialità, abbiamo deciso di proporvi una sorta di wishlist per tutti i gusti:
Con il claim “Qui sei sempre di casa” entriamo nel magico mondo delle membership del Muse di Trento. Tra science addicted, young, family&friends, educators, la scelta è ampia. Oltre ai canonici sconti, inviti a eventi esclusivi e visite speciali, c’è anche la possibilità di partecipare a focus group per progettare nuove mostre, attività outdoor con ricercatorə, ricevere pubblicazioni in omaggio, organizzare feste di compleanno a tariffa agevolata, ottenere 2h di parcheggio gratis… e la lista non finisce qui. Se sei docente, oltre alla card gratuita, hai anche a disposizione uno sportello per un contatto diretto con ə mediatorə del Museo.
Restiamo a Trento, dove evidentemente sanno come usare bene le membership, e andiamo al Mart. Alcune delle loro attività esclusive sono delle chicche: viaggi culturali in Italia e all’estero; studio visit e incontri con artistə; assistenza bibliografica su materie e tesi universitarie inerenti il Mart; approfondimenti con ə curatorə e tante attività a distanza anche per chi è lontano.
Dopo l’esperienza del Legendary Ticket, nato dai traumi da chiusura/riapertura/chiusura/riapertura dei musei durante la pandemia e valido per un ingresso fino al 2121 (hai letto bene, sono quasi 100 anni), il MAXXI di Roma propone i suoi programmi di membership per diventare ufficialmente sostenitorə dell’arte e dell'architettura contemporanee. Si va dalla MyMAXXI card, agli Amici del MAXXI, fino a pacchetti per corporate, donazioni e sponsorizzazioni, insomma chi più ne ha più ne metta.
Costa soltanto 5 euro e consente di accedere per un anno a 18 musei e 29 siti archeologici e storico-artistici della città di Roma, si tratta della MIC Card. Rullo di tamburi, nonostante gli anni Covid, tra il 2019 e il 2023 sono state vendute oltre 330 mila tessere. Numeri da capogiro, anche se ora il sito per l’acquisto è temporaneamente in manutenzione, per la serie “nessuno è perfetto”.
Dall'incontro tra membership e biglietto nasce la BreraCARD, una tessera nominale virtuale che, oltre a ingressi illimitati per tre mesi alla Pinacoteca di Brera, offre un anno di BreraPLUS+, la piattaforma online che riunisce contenuti multimediali, documentari, programmi, concerti e molto altro. Ne riparleremo.
Non avremmo mai pensato di scriverlo, ma i musei di ben tre regioni, Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, si sono riuniti in un’unica carta con l’AM Club. Le riunioni saranno un casino, tipo condominio.
You&ME: una storia d’amore
Merita un paragrafo tutto suo la campagna lanciata dal Museo Egizio di Torino You&ME: un programma per coinvolgere ə visitatorə del museo in molteplici attività, dalla cura della collezione, al sostegno della ricerca, fino all’inclusione sociale. La quota annuale permette di fruire di pacchetti pensati per differenti fasce di età e interessi, ma il cuore rimangono i contenuti scientifici. Parola di Giacomo.
La membership offre un punto di vista privilegiato sul dietro le quinte dell’attività del museo, dalle newsletter dedicate ad approfondimenti inediti sui progetti di ricerca, fino alle ormai imperdibili “Passeggiate del Direttore”, perché diciamolo, metterci la faccia è forse l’unica cosa che funziona davvero. Insomma, l’obiettivo di You&ME è quello di creare una community di appassionatə e sostenitorə da tutto il mondo. A questo mirava l’immagine realizzata per il lancio della campagna nel non troppo lontano settembre 2021, dove un manufatto egizio si sovrapponeva al volto di una persona reale per fonderli in un’unica etnia, e il programma rivolto ai donatori americani intitolato AFME - American Friends of Museo Egizio.
p.s. L’avevi capito? In You&ME il ME significa Museo Egizio. Non l’avrai mica scambiato per l’offerta della Vodafone?
The golden ticket
Può succedere che i biglietti della mostra che vuoi vedere siano esauriti (sì, capita). Ma tu, fedelissimə-membership-munitə, fai parte del Club e un posto ce l’hai comunque assicurato. Sempre se fai in tempo a iscriverti. Perché ci sono (e non è fantasia) mostre talmente ambite che a un certo punto non solo i biglietti sono introvabili, ma addirittura il museo chiude temporaneamente la vendita delle membership onde evitare richieste extra di biglietti e vie preferenziali. È stato il caso del Rijks&Vermeer (ricordi?), ma anche di tanti altri big.
Members rooms e dove trovarle
A quanto pare se sei un’istituzione culturale top, è d’obbligo riservare degli spazi speciali per i soli membri. Altro che FRECCIA Longue. Lo fa la Tate, con stanze che un tempo hanno ospitato l’ufficio del Direttore, la biblioteca e l’archivio, lo fa il V&A (ecco una sbirciatina al menu), lo fa anche la British Library, con tanto di sala con vista sulla King’s Library. Ci prova pure il British Museum (più in modalità mensa dell’ufficio). E poi c’è il Natural History Museum di NY che il parcheggio gratuito non lo concede (solo a cifra forfettaria di 12 dollari), ma ti dà a disposizione delle “member hours”: per esplorare il museo di sera, fuori orario.
Contatti cercasi
Cambiando genere. Nonostante il grande successo, la Scottish Ballet non ha mai avuto modo di profilare i propri pubblici. La maggior parte del tempo ə ballerinə della compagnia nazionale scozzese lo passano in tournée e la bigliettazione degli spettacoli è gestita direttamente dalle strutture ospitanti. Con la pandemia, la mancanza di questi dati si è fatta sentire, specie a fronte della necessità di costruire una propria comunità e aumentarne il coinvolgimento. Che fare? Chiaramente un nuovo programma di membership, “aggratis”! In cambio del proprio indirizzo mail (merce di scambio), è possibile accedere ad alcuni vantaggi tra cui lezioni di danza, abbonamenti a riviste digitali e inviti a eventi. Win-win.
E tu, di quale membership sei dipendente? Let us know.
📖 Cosa stiamo leggendo: La bella confusione, Francesco Piccolo.
🎧 Cosa stiamo ascoltando: Chiedilo a Barbero, su Spotify.
▶️ Cosa stiamo guardando: Gilmore girls, in attesa che inizi seriamente l’autunno.